"Amara Asmara. Per gli esuli eritrei la Libia continua a essere dannata. A Misratah prosegue, da ormai due anni, il calvario dei 600 esuli detenuti e in attesa di espulsione. Mentre da Kufrah, nel sud della Libia, 200 eritrei sono stati rimpatriati a metà febbraio verso l’Eritrea. Della notizia, non confermata, sono sicuri gli eritrei romani. Sette famiglie hanno confermato il rimpatrio dei figli, che sarebbero finiti in galera, nella località di Wea, vicino ad Assab. Che sarà di loro? Le testimonianze dei deportati del video “Eritrea – Voice of Tortures” non lasciano dubbi: per loro sarà la tortura nel migliore dei casi, la morte nel peggiore. E viene da chiedersi chi abbia pagato quel volo. Strano che la Libia, abituata ad abbandonare i migranti in mezzo al deserto, investa tanto denaro per un volo diretto per Asmara. Ha pagato l’Italia? La domanda è legittima, visto che nel 2004 l’Italia pagò il rimpatrio di 109 eritrei dalla Libia. Ma per il momento rimarrà senza risposta. Di sicuro l’Italia ha stanziato 6.243.000 euro alla Guardia di Finanza per il pattugliamento congiunto in Libia. L’accordo bilaterale del 29 dicembre 2007 è stato ratificato dal governo libico il 19 febbraio e a breve sarà operativo. Il 27 gennaio la Libia ha firmato un accordo di cooperazione per il soccorso in mare con Malta. E da Bruxelles l’Unione europea ha aperto il negoziato per un accordo quadro con Tripoli. Notizie che non devono essere sfuggite ai dallala (gli organizzatori delle traversate), dato che a febbraio si è registrato un record nel numero di arrivi sulle coste siciliane: 1.855 contro i 355 del febbraio 2007. Tutti vogliono fare presto. I dallala perché, se i pattugliamenti funzioneranno, rischiano di perdere un sacco di soldi. E i richiedenti asilo perché, se i pattugliamenti funzioneranno, rischiano di perdere la vita".
Autore: Gabriele Del Grande
Fonte: www.peacereporter.net
Nessun commento:
Posta un commento